

Il criminale, invece di fuggire nel senso di marcia regolare, effettuando una pericolosissima manovra, ha percorso alcuni chilometri in contromano – verso Paternò – prima di guadagnare l’uscita e rimettersi nella carreggiata corretta in direzione del capoluogo etneo. Manovra che ha costretto i carabinieri, viaggianti nella corsia opposta ad aumentare la velocità e ad attivare i dispositivi di emergenza per avvisare gli automobilisti in transito nell’altra corsia, evitando di fatto l’impatto tra gli stessi ed il fuggitivo. Allertate le altre pattuglie, ne è scaturito un concitato tallonamento durante il quale il malvivente ha iniziato ad eseguire delle manovre a zig zag lanciando dal finestrino all’indirizzo degli inseguitori delle bottiglie di vetro fortunatamente non andate a segno. L’inseguimento, protrattosi per oltre 15 minuti, è terminato all’interno di una piccola traversa ubicata nei pressi di Piazza Mercato a Catania, precisamente nel quartiere di Monte Po’, luogo in cui il malvivente ha abbandonato il mezzo per fuggire a piedi, approfittando anche della presenza di numerosi bambini intenti a giocare in strada. Mentre alcuni militari esaminavano il Fiat Fiorino abbandonato, all’interno del quale sono stati rinvenuti alcuni cocci di bottiglia, simili a quelli utilizzati per commettere le rapine, le altre pattuglie hanno protratto le ricerche fin quando lo si è riusciti a scovare e catturare all’interno dell’abitazione dei genitori a Paternò (sembra che il fuggiasco abbia fermato e pagato un ignaro motociclista per farsi accompagnare fino in paese). Il fermato è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza a Catania dove permane così come deciso dal G.I.P. del Tribunale etneo in sede di convalida.